INDICE
Nota introduttiva
Il libro di Ester è stato tramandato in due forme diverse: una più breve, presente nel
testo ebraico, l’altra più lunga nella versione greca dei LXX. Oltre che per la diversa estensione,
le due forme si differenziano anche nei nomi, nei numeri, nelle date e soprattutto nella sensibilità
religiosa. Prima di san Girolamo la Chiesa cattolica di lingua latina usava la forma testuale greca: e
così hanno fatto sempre, fino ad oggi, la Chiesa greco-cattolica e la Chiesa ortodossa.
San Girolamo tradusse invece il testo ebraico di Ester, ponendo in appendice sei ampie sezioni proprie
del testo greco. Con la diffusione della Vulgata, il libro di Ester venne accolto in questa forma
da tutta la Chiesa cattolica latina, fino al Concilio ecumenico Vaticano II. In diverse edizioni bibliche
recenti, le sei aggiunte di Ester greco, che san Girolamo collocava in appendice, sono state trasferite
nel loro contesto logico. Anche le prime due edizioni della Bibbia a cura della Conferenza Episcopale Italiana
(1971; 1974) seguono questa forma. La soluzione adottata, tuttavia, non ha soddisfatto gli studiosi, soprattutto
perché dà origine a molte incoerenze nel racconto.
In questa terza edizione della traduzione della Bibbia a cura della C.E.I. viene offerta la versione integrale
del testo greco. Ma poiché è convinzione generale della Chiesa che tutte e due le forme testuali
del libro di Ester, la greca e l’ebraica, sono ispirate, è parso opportuno conservare,
assieme al testo greco, quello ebraico, conosciuto e letto con amore dai fedeli per tanti secoli fino ad
oggi.
Il testo greco di Ester è stampato nella parte superiore della pagina per segnalare la sua
preminenza nella liturgia della Chiesa cattolica latina.
Ester testo greco – 1
1aNel secondo anno di regno del grande re Artaserse, il giorno primo di Nisan, Mardocheo, figlio di
Giàiro, figlio di Simei, figlio di Kis, della tribù di Beniamino, ebbe in sogno una visione.
1bEgli era un Giudeo che abitava nella città di Susa, un uomo ragguardevole, che prestava
servizio alla corte del re 1ce proveniva dal gruppo degli esuli che Nabucodònosor, re di
Babilonia, aveva deportato da Gerusalemme con Ieconia, re della Giudea.
1dQuesto fu il suo sogno: ecco, grida e tumulto, tuoni e terremoto, sconvolgimenti sulla terra.
1eEd ecco: due enormi draghi avanzarono, tutti e due pronti alla lotta, e risuonò potente il
loro grido. 1fAl loro grido ogni nazione si preparò alla guerra, per combattere contro il
popolo dei giusti. 1gEcco, un giorno di tenebre e di caligine! Tribolazione e angustia, afflizione e
grandi sconvolgimenti sulla terra! 1hTutta la nazione dei giusti rimase sconvolta: essi, temendo la
propria rovina, si prepararono a morire e levarono a Dio il loro grido. 1iMa dal loro grido, come da
una piccola fonte, sorse un grande fiume con acque abbondanti. 1kApparvero la luce e il sole: gli
umili furono esaltati e divorarono i superbi.
1lMardocheo allora si svegliò: aveva visto questo sogno e quello che Dio aveva deciso di fare;
in cuor suo continuava a ripensarvi fino a notte, cercando di comprenderlo in ogni suo particolare.
1mMardocheo alloggiava alla corte con Gabatà e Tarra, i due eunuchi del re che custodivano la
corte. 1nIntese i loro ragionamenti, indagò sui loro disegni e venne a sapere che quelli si
preparavano a mettere le mani sul re Artaserse. Allora ne avvertì il re. 1oIl re sottopose i
due eunuchi a un interrogatorio: essi confessarono e furono tolti di mezzo.
1pPoi il re fece scrivere questi fatti nelle cronache e anche Mardocheo li mise per iscritto.
1qIl re costituì Mardocheo funzionario della corte e gli fece regali in compenso di queste
cose.
1rMa vi era anche Aman, figlio di Amadàta, il Bugeo, che era molto stimato presso il re e
cercò il modo di fare del male a Mardocheo e al suo popolo, per questa faccenda che riguardava i due
eunuchi del re.
1Dopo queste cose, al tempo di Artaserse – quell’Artaserse che regnava dall’India
sopra centoventisette province –, 2proprio in quel tempo il re Artaserse, che regnava nella
città di Susa, 3l’anno terzo del suo regno fece un banchetto per gli amici e per quelli
delle altre nazionalità, per i nobili dei Persiani e i dei Medi e per i prefetti delle province.
4Dopo aver mostrato loro le ricchezze del suo regno e il fasto attraente della sua ricchezza per
centoottanta giorni, 5quando si compirono i giorni delle nozze, il re fece un banchetto per i
rappresentanti delle nazioni che si trovavano nella città, per sei giorni, nella sala della reggia.
6La sala era adornata con drappi di lino delicato e pregiato, appesi a cordoni di lino color porpora,
fissati a ganci d’oro e d’argento, su colonne di marmo pario e di pietra. I divani erano d’oro
e d’argento, sopra un pavimento di pietra verde smeraldo e di madreperla e di marmo pario; vi erano inoltre
tappeti con ricami variegati e rose disposte in circolo. 7Per bere c’erano coppe d’oro e
d’argento, come pure un piccolo calice di turchese, del valore di trentamila talenti. Il vino era
abbondante e dolce e lo stesso re ne beveva. 8Si poteva bere senza limiti: così infatti aveva
voluto il re, ordinando ai camerieri di soddisfare il desiderio suo e degli altri.
9Anche Vasti, la regina, tenne un banchetto per le donne nella stessa reggia di Artaserse.
10Il settimo giorno il re, euforico per il vino, ordinò ad Aman, Bazan, Tarra, Borazè,
Zatoltà, Abatazà, Tarabà, i sette eunuchi che erano al servizio del re Artaserse,
11di far venire davanti a lui la regina per intronizzarla, ponendole sul capo il diadema, e per
mostrare ai prìncipi e alle nazioni la sua bellezza: era infatti molto bella. 12Ma la regina
Vasti rifiutò di andare con gli eunuchi. Il re ne fu addolorato e irritato 13e disse ai suoi
amici: «Così e così ha parlato Vasti: giudicate, dunque, secondo la legge e il
diritto». 14Si fecero avanti Archeseo e Sarsateo e Maleseàr, prìncipi dei Persiani
e dei Medi, che erano più vicini al re e che, primi, sedevano accanto al re, 15e gli espressero
il proprio parere su che cosa si dovesse fare alla regina Vasti, secondo le leggi, perché non aveva
eseguito l’ordine datole dal re Artaserse per mezzo degli eunuchi.
16Mucheo disse in presenza del re e dei prìncipi: «La regina Vasti ha mancato non solo
nei confronti del re, ma anche nei confronti di tutti i prìncipi e i capi del re 17–
infatti costui aveva riferito loro le parole della regina e come ella aveva risposto al re – e, come ella
ha risposto al re Artaserse, 18così oggi le altre principesse dei capi dei Persiani e dei Medi,
avendo udito ciò che ella ha detto al re, oseranno disprezzare allo stesso modo i loro mariti.
19Se dunque sembra bene al re, sia emanato un decreto reale, scritto secondo le leggi dei Medi e dei
Persiani e irrevocabile, secondo il quale la regina non possa più comparire davanti a lui, e il re
conferisca la dignità a una donna migliore di lei. 20E l’editto emanato dal re sia fatto
conoscere nel suo regno e così tutte le donne rispetteranno i loro mariti, dal più povero al
più ricco». 21La proposta piacque al re e ai prìncipi. Il re fece come aveva detto
Mucheo: 22mandò lettere a tutto il regno, a ogni provincia secondo la sua lingua, in modo che i
mariti fossero rispettati nelle loro case.
Ester testo greco – 2
1Dopo questi fatti, l’ira del re si placò ed egli non si ricordò più di
Vasti, avendo presente quello che lei aveva detto e come egli l’aveva ormai condannata. 2Dissero
allora i servi del re: «Si cerchino per il re fanciulle incorrotte e belle. 3E in tutte le
province del suo regno il re dia incarico ai governatori locali perché siano scelte fanciulle vergini e
belle; siano portate nella città di Susa, nell’harem, e siano consegnate all’eunuco del re che
è il custode delle donne e siano dati loro unguenti e ogni altra cosa necessaria, 4e la donna
che piacerà al re diventi regina al posto di Vasti». La proposta piacque al re, e così si
fece.
5Nella città di Susa c’era un Giudeo di nome Mardocheo, figlio di Giàiro, figlio
di Simei, figlio di Kis, della tribù di Beniamino, 6il quale era stato deportato da Gerusalemme
quando fu ridotta in schiavitù da Nabucodònosor, re di Babilonia. 7Egli aveva una figlia
adottiva, figlia di Aminadàb, fratello di suo padre, che si chiamava Ester. Quando erano morti i suoi
genitori, egli l’aveva allevata per prenderla in moglie. La fanciulla era bella d’aspetto.
8E quando il decreto del re fu pubblicato, molte fanciulle furono raccolte nella città di Susa
sotto la sorveglianza di Gai; anche Ester fu condotta da Gai, custode delle donne.
9La fanciulla gli piacque e trovò grazia presso di lui, ed egli si preoccupò di darle
gli unguenti e la sua porzione di cibo, oltre alle sette fanciulle assegnate a lei dalla reggia, e usò
verso di lei e le sue ancelle un trattamento di favore nell’harem. 10Ester non disse nulla
né del suo popolo né della sua stirpe, perché Mardocheo le aveva ordinato di non dirlo.
11Mardocheo passeggiava ogni giorno lungo il cortile dell’harem, per vedere che cosa fosse
accaduto a Ester.
12Il momento di andare dal re giungeva per una fanciulla alla fine di dodici mesi, quando terminavano
i giorni della preparazione. Il periodo della preparazione si svolgeva così: sei mesi per essere unta con
olio di mirra e sei con spezie e unguenti femminili. 13Allora veniva introdotta dal re, e quello che
chiedeva le veniva dato per portarlo con sé dall’harem alla reggia. 14Vi andava la sera e
la mattina seguente passava nel secondo harem, dove Gai, l’eunuco del re, custodiva le donne; nessuna di
loro poteva rientrare dal re, se non veniva chiamata per nome.
15Quando per Ester, figlia di Aminadàb, fratello del padre di Mardocheo, si compì il
tempo di entrare dal re, ella nulla tralasciò di quello che le aveva ordinato l’eunuco, il custode
delle donne; Ester infatti trovava grazia presso tutti quelli che la vedevano. 16Ester entrò
dal re Artaserse nel dodicesimo mese, chiamato Adar, l’anno settimo del suo regno. 17Il re si
innamorò di Ester: ella trovò grazia più di tutte le fanciulle e perciò egli pose su
di lei la corona regale. 18Poi il re fece un banchetto per tutti i suoi amici e i potenti per sette
giorni, volendo solennizzare così le nozze di Ester; condonò pure i debiti a tutti quelli che erano
sotto il suo dominio.
19Mardocheo prestava servizio nel palazzo. 20Ester non palesò la sua stirpe:
Mardocheo infatti le aveva raccomandato di avere il timore di Dio e di osservare i suoi comandamenti, come quando
stava con lui. Ester non cambiò il suo modo di vivere.
21I due eunuchi del re, capi delle guardie del corpo, si rattristarono perché Mardocheo era
stato promosso, e cercavano di uccidere il re Artaserse. 22La cosa fu resa nota a Mardocheo, ed egli
la fece conoscere ad Ester; ella rivelò al re la notizia della congiura. 23Allora il re fece
indagare riguardo ai due eunuchi e li impiccò; il re ordinò di prenderne nota negli archivi reali,
in memoria e a lode dei buoni uffici di Mardocheo.
Ester testo greco – 3
1Dopo questi avvenimenti, il re Artaserse onorò grandemente Aman, figlio di Amadàta, il
Bugeo. Lo elevò in dignità e, fra tutti i suoi amici, lo faceva sedere al primo posto.
2Tutti quelli che stavano al palazzo si prostravano davanti a lui, poiché il re aveva ordinato
di fare così. Ma Mardocheo non si prostrava davanti a lui. 3Allora quelli che stavano nel
palazzo dissero a Mardocheo: «Mardocheo, perché non ascolti i comandi del re?».
4Essi glielo dicevano giorno dopo giorno, ma egli non li ascoltava. Allora fecero presente ad Aman che
Mardocheo trasgrediva gli ordini del re. Mardocheo inoltre aveva rivelato loro di essere un Giudeo.
5Ma Aman, accortosi che Mardocheo non si prostrava davanti a lui, si indignò grandemente
6e decise di sterminare tutti i Giudei che si trovavano sotto il dominio di Artaserse.
7Fece un editto nell’anno dodicesimo del regno di Artaserse; tirò a sorte il giorno e il
mese, per sterminare in un solo giorno il popolo di Mardocheo. La sorte cadde sul quattordicesimo giorno del mese
di Adar. 8Allora disse al re Artaserse: «C’è un popolo disperso tra le nazioni in
tutto il tuo regno, le cui leggi differiscono da quelle di tutte le altre nazioni; essi disobbediscono alle leggi
del re e non è conveniente che il re glielo permetta. 9Se piace al re, dia ordine di ucciderli,
e io assegnerò al tesoro del re diecimila talenti d’argento». 10Il re, preso il suo
anello, lo dette in mano ad Aman, per mettere il sigillo sui decreti contro i Giudei. 11Il re disse ad
Aman: «Tieni pure il denaro, e tratta questo popolo come vuoi tu». 12Nel tredicesimo
giorno del primo mese furono chiamati gli scribi e, come aveva ordinato Aman, scrissero ai capi e ai governatori
di ogni provincia, dall’India fino all’Etiopia, a centoventisette province, e ai capi delle nazioni,
secondo la loro lingua, a nome del re Artaserse. 13Le lettere furono mandate per mezzo di corrieri nel
regno di Artaserse, perché in un solo giorno del dodicesimo mese, chiamato Adar, fosse sterminata la
stirpe dei Giudei e si saccheggiassero i loro beni.
13aQuesta è la copia della lettera:
«Il grande re Artaserse ai governatori delle centoventisette province, dall’India all’Etiopia,
e ai funzionari loro subordinati scrive quanto segue: 13bEssendo io al comando di molte nazioni e
avendo il dominio di tutto il mondo, non volendo abusare della grandezza del potere, ma volendo governare sempre
con moderazione e con dolcezza, mi sono proposto di rendere quieta la vita dei sudditi e di assicurare un regno
tranquillo e percorribile fino alle frontiere, per far rifiorire la pace sospirata da tutti gli uomini.
13cDopo aver chiesto ai miei consiglieri come si potesse attuare tutto questo, Aman, distinto presso
di noi per prudenza, eccellente per inalterata devozione e sicura fedeltà ed elevato alla seconda
dignità del regno, 13dci ha avvertiti che in mezzo a tutte le razze che vi sono nel mondo si
è mescolato un popolo ostile il quale, vivendo con leggi diverse da quelle di ogni altra nazione, trascura
sempre i decreti del re, così da compromettere la pace delle nazioni da noi consolidata.
13eConsiderando dunque che questa nazione è l’unica ad essere in continuo contrasto con
ogni essere umano, differenziandosi per uno strano regime di leggi, e che, ostile ai nostri interessi, compie le
peggiori malvagità e ostacola la stabilità del regno, 13fabbiamo ordinato che le persone
a voi segnalate nei rapporti scritti da Aman, incaricato dei nostri affari pubblici e da noi trattato come un
secondo padre, tutte, con le mogli e i figli, siano radicalmente sterminate con la spada dei loro avversari,
senz’alcuna pietà né perdono, il quattordici del dodicesimo mese dell’anno corrente,
cioè Adar, 13gcosicché questi nostri oppositori di ieri e di oggi, precipitando
violentemente negli inferi in un solo giorno, ci assicurino definitivamente per l’avvenire un governo
stabile e tranquillo».
14Le copie delle lettere furono pubblicate in ogni provincia e a tutte le nazioni fu ordinato di stare
pronti per quel giorno. 15L’applicazione fu sollecitata anche nella città di Susa e,
mentre il re e Aman si davano a bere smodatamente, la città era costernata.
Ester testo greco – 4
1Quando Mardocheo seppe quello che era accaduto, si stracciò le vesti, indossò un sacco
e si cosparse di cenere. Precipitatosi nella piazza della città, gridava a gran voce: «Viene
distrutto un popolo che non ha fatto nulla di male». 2Venne fino alla porta del re e si
fermò; infatti non gli era consentito entrare nel palazzo portando sacco e cenere. 3In ogni
provincia in cui erano state pubblicate le lettere, c’erano grida e lamenti e grande afflizione tra i
Giudei, i quali si stendevano sul sacco e sulla cenere. 4Entrarono le ancelle e gli eunuchi della
regina e le parlarono. All’udire quel che era accaduto, rimase sconvolta e mandò a vestire Mardocheo
e a togliergli il sacco; ma egli non acconsentì. 5Allora Ester chiamò il suo eunuco
Acrateo, che stava al suo servizio, e lo mandò a chiedere informazioni precise a Mardocheo.
[6Atac si recò da Mardocheo sulla piazza della città, davanti alla porta del re.]
7Mardocheo gli fece conoscere quel che era accaduto e la promessa che Aman aveva fatto al re riguardo
ai diecimila talenti per il tesoro, allo scopo di sterminare i Giudei. 8E gli diede la copia
dell’editto promulgato nella città di Susa e riguardante la loro distruzione, perché la
mostrasse a Ester; gli disse di ordinarle di entrare dal re, per domandargli grazia e intercedere a favore del
popolo. «Ricòrdati – aggiunse – dei giorni in cui eri povera, quando eri nutrita dalle
mie mani, giacché Aman, il quale ha avuto il secondo posto dopo il re, ha parlato contro di noi per farci
morire. Invoca il Signore e parla al re in favore nostro, perché ci liberi dalla morte».
9Acrateo entrò e le riferì tutte queste parole. 10Ed Ester disse ad Acrateo:
«Va’ da Mardocheo e digli: 11“Tutte le nazioni dell’impero sanno che chiunque,
uomo o donna, entri dal re, nel palazzo interno, senza essere chiamato, non avrà scampo; solo colui sul
quale il re avrà steso il suo scettro d’oro sarà salvo. E io non sono più stata
chiamata a entrare dal re già da trenta giorni”». 12Acrateo riferì a
Mardocheo tutte queste parole di Ester. 13Mardocheo disse ad Acrateo: «Va’ a dirle:
“Ester, non dire a te stessa che tu sola potrai salvarti nel regno, fra tutti i Giudei.
14Perché se tu ti rifiuti in questa circostanza, da un’altra parte verranno aiuto e
protezione per i Giudei. Tu e la casa di tuo padre perirete. Chi sa che tu non sia diventata regina proprio per
questa circostanza?”».
15Ester mandò da Mardocheo l’uomo che era venuto da lei e gli fece dire:
16«Va’ e raduna i Giudei che abitano a Susa e digiunate per me: per tre giorni e tre notti
non mangiate e non bevete. Anch’io e le mie ancelle digiuneremo. Allora, contravvenendo alla legge,
entrerò dal re, anche se dovessi morire». 17Mardocheo andò e fece tutto quello che
Ester gli aveva ordinato.
17aPoi pregò il Signore, ricordando tutte le gesta del Signore, e disse:
17b«Signore, Signore, re che domini l’universo, tutte le cose sono sottoposte al tuo
potere e non c’è nessuno che possa opporsi a te nella tua volontà di salvare Israele.
17cTu hai fatto il cielo e la terra e tutte le meraviglie che si trovano sotto il firmamento. Tu sei
il Signore di tutte le cose e non c’è nessuno che possa resistere a te, Signore.
17dTu conosci tutto; tu sai, Signore, che non per orgoglio, non per superbia né per vanagloria
ho fatto questo gesto, di non prostrarmi davanti al superbo Aman, perché avrei anche baciato la pianta dei
suoi piedi per la salvezza d’Israele. 17eMa ho fatto questo per non porre la gloria di un uomo
al di sopra della gloria di Dio; non mi prostrerò mai davanti a nessuno se non davanti a te, che sei il
mio Signore, e non farò così per superbia.
17fOra, Signore Dio, re, Dio di Abramo, risparmia il tuo popolo! Perché guardano a noi per
distruggerci e desiderano ardentemente far perire quella che è la tua eredità dai tempi antichi.
17gNon trascurare il tuo possesso che hai redento per te dal paese d’Egitto.
17hAscolta la mia preghiera e sii propizio alla tua eredità; cambia il nostro lutto in gioia,
perché, vivi, possiamo cantare inni al tuo nome, Signore, e non far scomparire quelli che ti lodano con la
loro bocca».
17iTutti gli Israeliti gridavano con tutte le loro forze, perché la morte stava davanti ai loro
occhi.
17kAnche la regina Ester cercò rifugio presso il Signore, presa da un’angoscia mortale.
Si tolse le vesti di lusso e indossò gli abiti di miseria e di lutto; invece dei superbi profumi si
riempì la testa di ceneri e di immondizie. Umiliò duramente il suo corpo e, con i capelli
sconvolti, coprì ogni sua parte che prima soleva ornare a festa. Poi supplicò il Signore e
disse:
17l«Mio Signore, nostro re, tu sei l’unico! Vieni in aiuto a me che sono sola e non ho
altro soccorso all’infuori di te, perché un grande pericolo mi sovrasta.
17mIo ho sentito fin dalla mia nascita, in seno alla mia famiglia, che tu, Signore, hai preso Israele
tra tutte le nazioni e i nostri padri tra tutti i loro antenati come tua eterna eredità, e hai fatto per
loro tutto quello che avevi promesso. 17nMa ora abbiamo peccato contro di te e ci hai consegnato nelle
mani dei nostri nemici, perché abbiamo dato gloria ai loro dèi. Tu sei giusto, Signore!
17oMa ora non si sono accontentati dell’amarezza della nostra schiavitù: hanno anche
posto le mani sulle mani dei loro idoli, giurando di abolire il decreto della tua bocca, di sterminare la tua
eredità, di chiudere la bocca di quelli che ti lodano e spegnere la gloria del tuo tempio e il tuo altare,
17pdi aprire invece la bocca delle nazioni per lodare gli idoli vani e proclamare per sempre la
propria ammirazione per un re mortale.
17qNon consegnare, Signore, il tuo scettro a quelli che neppure esistono. Non permettere che ridano
della nostra caduta; ma volgi contro di loro questi loro progetti e colpisci con un castigo esemplare chi
è a capo dei nostri persecutori.
17rRicòrdati, Signore, manifèstati nel giorno della nostra afflizione e da’ a me
coraggio, o re degli dèi e dominatore di ogni potere. 17sMetti nella mia bocca una parola ben
misurata di fronte al leone e volgi il suo cuore all’odio contro colui che ci combatte, per lo sterminio
suo e di coloro che sono d’accordo con lui. 17tQuanto a noi, salvaci con la tua mano e vieni in
mio aiuto, perché sono sola e non ho altri che te, Signore!
17uTu hai conoscenza di tutto e sai che io odio la gloria degli empi e detesto il letto dei non
circoncisi e di qualunque straniero. 17vTu sai che mi trovo nella necessità e che detesto
l’insegna della mia alta carica, che cinge il mio capo nei giorni in cui devo comparire in pubblico; la
detesto come un panno immondo e non la porto nei giorni in cui mi tengo appartata. 17xLa tua serva non
ha mangiato alla tavola di Aman; non ha onorato il banchetto del re né ha bevuto il vino delle libagioni.
17yLa tua serva, da quando ha cambiato condizione fino ad oggi, non ha gioito, se non in te, Signore,
Dio di Abramo.
17zO Dio, che su tutti eserciti la forza, ascolta la voce dei disperati, liberaci dalla mano dei
malvagi e libera me dalla mia angoscia!».
Ester testo greco – 5
1Il terzo giorno, quando ebbe finito di pregare, ella si tolse gli abiti servili e si rivestì
di quelli sontuosi.
1aFattasi splendida, invocò quel Dio che su tutti veglia e tutti salva, e prese con sé
due ancelle. Su di una si appoggiava con apparente mollezza, mentre l’altra la seguiva sollevando il manto
di lei. 1bEra rosea nel fiore della sua bellezza: il suo viso era lieto, come ispirato a benevolenza,
ma il suo cuore era oppresso dalla paura. 1cAttraversate tutte le porte, si fermò davanti al
re. Egli stava seduto sul suo trono regale e rivestiva i suoi ornamenti ufficiali: era tutto splendente di oro e
di pietre preziose e aveva un aspetto che incuteva paura. 1dAlzato il viso, che la sua maestà
rendeva fiammeggiante, al culmine della collera la guardò. La regina cadde a terra, in un attimo di
svenimento, mutò colore e si curvò sulla testa dell’ancella che l’accompagnava.
1eDio volse a dolcezza l’animo del re: ansioso, balzò dal trono, la prese tra le braccia,
fino a quando ella non si fu rialzata, e la confortava con parole rassicuranti, dicendole:
1f«Che c’è, Ester? Io sono tuo fratello; coraggio, tu non morirai, perché il
nostro decreto è solo per la gente comune. Avvicìnati!».
2Alzato lo scettro d’oro, lo posò sul collo di lei, la baciò e le disse:
«Parlami!».
2aGli disse: «Ti ho visto, signore, come un angelo di Dio e il mio cuore è rimasto
sconvolto per timore della tua gloria: tu sei ammirevole, signore, e il tuo volto è pieno
d’incanto». 2bMentre parlava, cadde svenuta; il re si turbò e tutti i suoi servi
cercavano di rincuorarla.
3Allora il re le disse: «Che cosa vuoi, Ester, e qual è la tua richiesta? Fosse pure
metà del mio regno, sarà tua». 4Ester rispose: «Oggi è un giorno
speciale per me: se così piace al re, venga egli con Aman al banchetto che oggi io darò».
5Disse il re: «Fate venire presto Aman, per compiere quello che Ester ha detto».
E ambedue vennero al banchetto di cui aveva parlato Ester. 6Mentre si beveva, il re rivolto a Ester
disse: «Che cosa c’è, regina Ester? Ti sarà concesso tutto quello che chiedi».
7Rispose: «Ecco la mia domanda e la mia richiesta: 8se ho trovato grazia davanti al
re, venga anche domani con Aman al banchetto che io darò per loro, e domani farò come ho fatto
oggi».
9Aman era uscito dal re, contento, euforico; ma quando nel cortile della reggia vide Mardocheo, il
Giudeo, si adirò fortemente. 10Tornato a casa sua, chiamò gli amici e Zosara, sua
moglie. 11Mostrò loro le sue ricchezze e il potere del quale il re l’aveva investito: gli
aveva dato il primo posto e il governo del regno. 12Disse Aman: «Al banchetto la regina non ha
invitato altri che me insieme al re, e io sono invitato per domani. 13Ma questo non mi piace, fin
quando vedrò Mardocheo, il Giudeo, nel cortile della reggia». 14Zosara, sua moglie, e gli
amici gli dissero: «Fa’ preparare un palo alto cinquanta cubiti e domani mattina dì al re di
farvi impiccare Mardocheo; poi tu va’ al banchetto con il re e stai allegro». La cosa piacque ad
Aman, e si preparò il palo.
Ester testo greco – 6
1Quella notte il Signore tolse il sonno al re, che perciò disse al suo precettore di portargli
il libro delle memorie, le cronache, e di dargliene lettura. 2Egli vi trovò scritto, riguardo a
Mardocheo, che egli aveva riferito al re che due eunuchi del re, nel fare la guardia, avevano cercato di
aggredire Artaserse. 3Disse allora il re: «Quale onore o favore abbiamo fatto a
Mardocheo?». I servi del re risposero: «Non hai fatto nulla per lui». 4Mentre il re
veniva informato circa la benevolenza di Mardocheo, ecco Aman nel cortile della reggia. Allora il re disse:
«Chi c’è nel cortile?». Aman era venuto per dire al re di fare impiccare Mardocheo al
palo che egli aveva preparato per lui. 5I servi del re dissero: «Ecco, Aman è nel cortile
della reggia». E il re replicò: «Chiamatelo!». 6Allora il re disse ad Aman:
«Che cosa dovrò fare per l’uomo che io voglio onorare?». Aman disse in cuor suo:
«Chi il re vuole onorare se non me?». 7E rispose al re: «Per l’uomo che il re
vuole onorare, 8i servi del re portino una veste di lino che viene indossata dal re e un cavallo che
il re suole cavalcare: 9siano dati a uno degli amici del re, fra i nobili, e questi ne rivesta
l’uomo che il re ama; poi lo faccia salire sul cavallo e si annunci nella piazza della città:
“Così sarà per ogni uomo che il re intende onorare”». 10Il re disse ad
Aman: «Come hai detto, così fai a Mardocheo, il Giudeo, che si trova nel cortile della reggia, e non
trascurare nulla di quello che hai detto».
11Aman prese la veste e il cavallo, rivestì Mardocheo e lo fece salire sul cavallo,
passò per la piazza della città annunciando: «Così sarà per ogni uomo che il re
intende onorare». 12Mardocheo ritornò nel cortile della reggia, e Aman tornò a
casa sua afflitto e con il capo coperto.
13Poi Aman raccontò a Zosara, sua moglie, e ai suoi amici quello che era accaduto. Allora gli
amici e la moglie si rivolsero a lui con queste parole: «Se Mardocheo è della stirpe dei Giudei,
comincia ad abbassarti davanti a lui, cadendo ai suoi piedi: tu non potrai resistergli, perché il Dio
vivente è con lui». 14Essi stavano ancora parlando, quando giunsero gli eunuchi e in
fretta portarono Aman al banchetto che Ester aveva preparato.
Ester testo greco – 7
1Il re e Aman andarono a banchettare con la regina. 2Il secondo giorno che si beveva, il re
disse a Ester: «Che c’è, regina Ester? Qual è la tua domanda e quale la tua richiesta?
Fosse anche la metà del mio regno, ti sarà data». 3Rispose: «Se ho trovato
grazia davanti al re, sia risparmiata la vita a me, secondo la mia domanda, e al mio popolo, secondo la mia
richiesta. 4Infatti siamo stati venduti, io e il mio popolo, siamo stati venduti per essere distrutti,
uccisi e fatti schiavi, noi e i nostri figli, per diventare servi e serve; ma io finsi di non udire,
perché quel calunniatore non è degno del palazzo del re». 5Disse il re: «Chi
è costui, che ha osato fare queste cose?». 6Ester rispose: «Un nemico: Aman
è quel malvagio». Aman fu preso da terrore in presenza del re e della regina.
7Allora il re si alzò dal banchetto per andare nel giardino: Aman si mise a supplicare la
regina perché avvertiva di essere nei guai. 8Il re ritornò dal giardino, e intanto Aman
si era lasciato cadere sul divano supplicando la regina. Allora il re disse: «Vuole anche fare violenza a
mia moglie in casa mia?». Appena ebbe sentito, Aman mutò d’aspetto.
9Bugatàn, uno degli eunuchi, disse al re: «Ecco, Aman ha preparato anche un palo per
Mardocheo, il quale aveva parlato in favore del re, un palo alto cinquanta cubiti, eretto nella proprietà
di Aman». Disse il re: «Sia impiccato su quel palo». 10Allora Aman fu appeso al palo
che aveva preparato per Mardocheo. E l’ira del re si placò.
Ester testo greco – 8
1Lo stesso giorno, il re Artaserse donò a Ester la proprietà di Aman, il calunniatore, e
Mardocheo fu chiamato dal re, perché Ester aveva rivelato che egli era legato da parentela con lei.
2Allora il re prese l’anello che aveva fatto ritirare ad Aman e lo diede a Mardocheo, ed Ester
stabilì Mardocheo su tutte le proprietà di Aman.
3Ester parlò di nuovo al re, cadde ai suoi piedi e lo pregava di rimuovere il male fatto da
Aman, tutto quello che aveva fatto contro i Giudei. 4Il re stese lo scettro d’oro verso Ester ed
Ester si alzò per stare accanto al re. 5Disse Ester: «Se piace a te e ho trovato grazia,
si ordini di revocare le lettere inviate da Aman, quelle che erano state scritte per sterminare i Giudei che si
trovano nel tuo regno. 6Come potrei infatti sopportare la vista dei mali del mio popolo e come potrei
sopravvivere allo sterminio della mia stirpe?».
7Il re rispose a Ester: «Se ti ho dato tutti i beni di Aman e ti ho concesso la mia grazia, se
l’ho fatto appendere a un palo perché aveva messo le mani sui Giudei, che cosa chiedi ancora?
8Potete scrivere voi a mio nome, come vi sembra, e sigillate con il mio anello: infatti tutto quello
che è stato scritto su comando del re ed è stato sigillato con il mio anello reale non può
essere revocato». 9Il ventitré del primo mese, quello di Nisan, dello stesso anno, furono
convocati i segretari e fu scritto ai Giudei tutto quello che era stato comandato ai governatori e ai capi dei
satrapi, dall’India fino all’Etiopia, centoventisette satrapie, provincia per provincia, secondo le
loro lingue. 10Fu scritto a nome del re e fu posto il sigillo del suo anello, e le lettere furono
mandate per mezzo di corrieri: 11si prescriveva loro di seguire le loro leggi in qualunque
città, sia per difendersi che per trattare come volevano i loro nemici e i loro avversari, 12e
ciò in un solo giorno: il tredici del dodicesimo mese, quello di Adar, in tutto il regno di Artaserse.
12aQuanto segue è la copia della lettera:
12b«Il grande re Artaserse ai governatori delle centoventisette satrapie, dall’India
all’Etiopia, e a quelli che hanno a cuore i nostri interessi, salute.
12cMolti uomini, quanto più spesso vengono onorati dalla più munifica generosità
dei benefattori, tanto più s’inorgogliscono e non solo cercano di fare il male ai nostri sudditi,
ma, incapaci di frenare la loro superbia, tramano insidie anche contro i loro benefattori. 12dNon solo
cancellano la riconoscenza dal cuore degli uomini, ma, esaltati dallo strepito spavaldo di chi ignora il bene, si
lusingano di sfuggire a Dio, che tutto vede, e alla sua giustizia che odia il male. 12eSpesso poi
molti di coloro che sono costituiti in autorità, per aver affidato a certi amici la responsabilità
degli affari pubblici e per aver subìto la loro influenza, divennero con essi responsabili del sangue
innocente e furono travolti in disgrazie irreparabili, 12fperché i falsi ragionamenti di nature
perverse avevano sviato l’incontaminata buona fede dei governanti. 12gQuesto si può
vedere non tanto nelle storie più antiche a cui abbiamo accennato, quanto piuttosto badando alle
iniquità perpetrate dal comportamento corrotto di coloro che indegnamente esercitano il potere.
12hProvvederemo per l’avvenire ad assicurare a tutti gli uomini un regno indisturbato e
pacifico, 12ioperando cambiamenti opportuni e giudicando sempre con la più equa fermezza gli
affari che ci vengono posti sotto gli occhi.
12kQuesto è il caso di Aman, figlio di Amadàta, il Macèdone, il quale estraneo,
per la verità, al sangue persiano e ben lontano dalla nostra bontà, essendo stato accolto come
ospite presso di noi, 12laveva tanto approfittato dell’umanità che professiamo verso
qualunque nazione, da essere proclamato nostro padre e da ottenere il secondo rango presso il trono regale,
venendo da tutti onorato con la prostrazione. 12mMa non reggendo al peso della sua superbia, egli si
adoperò per privare noi del potere e della vita 12ne, con falsi e tortuosi argomenti, richiese
la pena di morte per il nostro salvatore e strenuo benefattore Mardocheo, per l’irreprensibile consorte del
nostro regno Ester e per tutto il loro popolo. 12oEgli infatti, avendoci messo in una condizione di
isolamento, pensava di trasferire l’impero dei Persiani ai Macèdoni.
12pOra, noi troviamo che questi Giudei, destinati da quell’uomo tre volte scellerato allo
sterminio, non sono malfattori, ma sono governati da leggi giustissime, 12qsono figli del Dio
altissimo, massimo, vivente, il quale in favore nostro e dei nostri antenati dirige il regno nel migliore dei
modi. 12rFarete dunque bene a non tenere conto delle lettere mandate da Aman, figlio di
Amadàta, perché costui, che ha perpetrato tali cose, è stato impiccato a un palo con tutta
la sua famiglia alle porte di Susa, giusto castigo datogli rapidamente da Dio, dominatore di tutti gli eventi.
12sEsposta invece una copia della presente lettera in ogni luogo, permettete ai Giudei di valersi con
tutta sicurezza delle loro leggi e prestate loro man forte per respingere coloro che volessero assalirli al
momento della persecuzione, in quello stesso giorno, cioè il tredici del dodicesimo mese, chiamato Adar.
12tInfatti questo giorno, invece di segnare la rovina della stirpe eletta, Dio, dominatore di ogni
cosa, lo ha cambiato per loro in giorno di gioia.
12uQuanto a voi, dunque, tra le vostre feste commemorative celebrate questo giorno insigne con ogni
sorta di banchetti, perché, ora e in avvenire, sia salvezza per noi e per gli amici dei Persiani, ma per
quelli che ci insidiano sia ricordo della loro perdizione. 12vOgni città e, in generale, ogni
località che non agirà secondo queste disposizioni, sarà inesorabilmente messa a ferro e
fuoco; non soltanto agli uomini sarà resa inaccessibile, ma anche alle fiere e agli uccelli
diventerà orribile per tutti i tempi.
13Le copie della lettera siano esposte in chiara evidenza in tutto il regno e in quel giorno i Giudei
siano pronti a combattere contro i loro nemici».
14Allora i cavalieri partirono in fretta per eseguire gli ordini del re, mentre il decreto fu
promulgato anche a Susa.
15Mardocheo uscì indossando la veste regale e portando una corona d’oro e un diadema di
lino purpureo. Al vederlo gli abitanti di Susa se ne rallegrarono. 16Per i Giudei vi era luce e
letizia; 17in ogni città e provincia dove era stato pubblicato l’editto, dovunque era
stato esposto il decreto, vi erano per i Giudei gioia ed esultanza, festa e allegria. E molti pagani si fecero
circoncidere e, per paura dei Giudei, si fecero Giudei.
Ester testo greco – 9
1Il dodicesimo mese, il tredici del mese di Adar, le lettere scritte dal re erano giunte.
2In quel giorno i nemici dei Giudei perirono; nessuno resistette per paura di loro.
3Infatti i capi dei satrapi, i prìncipi e gli scribi del re onoravano i Giudei, poiché
la paura di Mardocheo si era impadronita di loro. 4In effetti l’editto del re imponeva che egli
fosse onorato in tutto il regno. [5I Giudei dunque colpirono tutti i nemici, passandoli a fil di
spada, uccidendoli e sterminandoli; fecero dei nemici quello che vollero.] 6Nella città di Susa
i Giudei uccisero cinquecento uomini: 7Farsannestàin, Delfo, Fasga, 8Fardata, Barea,
Sarbacà, 9Marmasimà, Arufeo, Arseo, Zabuteo, 10i dieci figli di Aman, figlio
di Amadàta, il Bugeo, nemico dei Giudei, e fecero saccheggio. 11In quello stesso giorno il
numero di quelli che perirono a Susa fu reso noto al re.
12Allora il re disse a Ester: «I Giudei hanno fatto perire cinquecento uomini nella città
di Susa, e come pensi si siano comportati nel resto del paese? Che cosa chiedi ancora? Ti sarà
dato». 13Ester disse al re: «Sia concesso ai Giudei di comportarsi allo stesso modo
domani, fino a quando saranno impiccati i dieci figli di Aman». 14Ed egli permise che
così si facesse e consegnò ai Giudei della città i corpi dei figli di Aman per essere
appesi. 15I Giudei si radunarono nella città di Susa il quattordicesimo giorno del mese di Adar
e uccisero trecento uomini, ma non fecero alcun saccheggio.16Il resto dei Giudei che si erano radunati
nel regno, si aiutarono a vicenda ed ebbero tregua dai loro nemici: infatti ne sterminarono quindicimila nel
tredicesimo giorno del mese di Adar, ma non fecero alcun saccheggio. 17Il quattordicesimo giorno dello
stesso mese si riposarono e trascorsero quel giorno di riposo con gioia ed esultanza. 18Invece nella
città di Susa i Giudei che si erano radunati anche il quattordicesimo giorno, ma senza riposarsi,
trascorsero nella gioia e nell’esultanza anche il quindicesimo giorno. 19È per questo
dunque che i Giudei sparsi in ogni provincia straniera celebrano con gioia il quattordicesimo giorno del mese di
Adar come giorno di festa, mandando ciascuno regali al suo prossimo. Coloro che risiedono invece nelle
città principali celebrano con gioia anche il quindicesimo giorno del mese di Adar come giorno di festa,
mandando ciascuno regali al suo prossimo.
20Mardocheo scrisse queste cose su un libro e lo mandò ai Giudei che vivevano nel regno di
Artaserse vicini e lontani, 21per stabilire questi giorni come festivi, da celebrare il quattordici e
il quindici del mese di Adar. 22In quei giorni infatti i Giudei ebbero tregua dai loro nemici, e
quello fu il mese, Adar, nel quale essi passarono dal pianto alla gioia e dal dolore a un giorno di festa;
perciò esso deve essere considerato tutto quanto come un periodo di giorni festivi, di nozze ed esultanza,
in cui si inviano doni agli amici e ai poveri.
23I Giudei approvarono il racconto che aveva scritto loro Mardocheo: 24come Aman, figlio di
Amadàta, il Macèdone, li aveva combattuti, come egli aveva emesso il decreto e aveva tirato le
sorti per farli scomparire 25e come egli era andato dal re dicendogli di impiccare Mardocheo; ma tutti
i mali che egli aveva cercato di far cadere sopra i Giudei erano venuti sopra di lui, ed era stato impiccato lui
e i suoi figli.
26Perciò quei giorni furono chiamati Purìm a motivo delle sorti, poiché
nella loro lingua esse sono chiamate Purìm, e a motivo delle parole di questa lettera, che
ricordava tutto quello che avevano sofferto e che era loro capitato. 27Mardocheo stabilì e i
Giudei approvarono per sé, per i loro discendenti e per quelli che si fossero uniti a loro, che non si
sarebbero comportati in modo diverso: questi giorni dovevano essere un memoriale da osservare di generazione in
generazione, in ogni città, famiglia e provincia. 28Questi giorni dei Purìm
saranno celebrati in ogni tempo, e il loro ricordo non sia lasciato cadere dai loro discendenti. 29La
regina Ester, figlia di Aminadàb, e Mardocheo, il Giudeo, scrissero tutto quello che avevano fatto e
confermarono la lettera dei Purìm.
31Mardocheo e la regina Ester stabilirono per sé privatamente di digiunare; imposero allora la
loro volontà contro la loro salute. 32Ester lo stabilì con un ordine che fu scritto come
memoriale.
Ester testo greco – 10
1Il re impose tributi a tutto il regno sia
per terra che per mare. 2La sua potenza e il suo valore, la
ricchezza e la gloria del suo regno, tutto sta scritto nel libro del re dei
Persiani e dei Medi, a memoria. 3Mardocheo era secondo rispetto
al re Artaserse, era grande nel regno ed era onorato dai Giudei; trascorse la
sua vita amato da tutta la sua nazione.
3aE Mardocheo disse: «Queste cose sono avvenute per
volere di Dio. 3bMi ricordo infatti del sogno che ebbi circa
le cose di cui sto parlando: neppure un loro dettaglio è stato tralasciato.
3cLa piccola sorgente che divenne un fiume, la luce che spuntò,
il sole e l’acqua copiosa: questo fiume è Ester, che il re ha sposato
e costituito regina. 3dI due draghi siamo io e Aman. 3eLe
nazioni sono quelle che si coalizzarono per distruggere il nome dei Giudei.
3fLa mia nazione è Israele, quelli che elevarono le
loro grida a Dio e furono salvati. Sì, il Signore ha salvato il suo popolo,
ci ha liberati da tutti questi mali; Dio ha operato segni e prodigi grandi,
quali non sono accaduti mai tra le nazioni. 3gCosì
egli gettò due sorti: una per il popolo di Dio e una per tutte le nazioni.
3hQueste due sorti si sono realizzate nell’ora, nel
momento opportuno, nel giorno del giudizio al cospetto di Dio e in tutte le
nazioni. 3iDio allora si ricordò del suo popolo e rese
giustizia alla sua eredità. 3kQuesti giorni del mese
di Adar, il quattordici e il quindici dello stesso mese, saranno celebrati con
riunioni, gioia e letizia davanti a Dio, di generazione in generazione, per
sempre, nel suo popolo Israele».
3lNell’anno quarto del re Tolomeo e di Cleopatra, Dositeo,
che diceva di essere sacerdote e levita, e Tolomeo, suo figlio, portarono in
Egitto la presente lettera sui Purìm, e dissero che si trattava
della lettera autentica tradotta da Lisìmaco, figlio di Tolomeo, residente
a Gerusalemme.
Ester testo ebraico – 1
1Al tempo di Assuero, di quell’Assuero che regnava dall’India fino all’Etiopia sopra
centoventisette province, 2in quel tempo, dunque, il re Assuero, che sedeva sul trono del suo regno
nella cittadella di Susa, 3l’anno terzo del suo regno fece un banchetto a tutti i suoi
prìncipi e ai suoi ministri. I capi dell’esercito di Persia e di Media, i nobili e i governatori delle
province furono riuniti alla sua presenza. 4Dopo aver mostrato loro le ricchezze e la gloria del suo
regno e il fasto magnifico della sua grandezza per molti giorni, centoottanta giorni, 5passati questi
giorni il re fece un altro banchetto di sette giorni, nel cortile del giardino della reggia, per tutto il popolo
che si trovava nella cittadella di Susa, dal più grande al più piccolo. 6Vi erano
cortine di lino fine e di porpora viola, sospese con cordoni di bisso e di porpora rossa ad anelli
d’argento e a colonne di marmo bianco; vi erano inoltre divani d’oro e d’argento sopra un
pavimento di marmo verde, bianco e di madreperla e di pietre a colori. 7Si porgeva da bere in vasi
d’oro di forme svariate e il vino del re era abbondante, grazie alla liberalità del re.
8Vi era l’ordine di non forzare alcuno a bere, poiché il re aveva prescritto a tutti i
maggiordomi che lasciassero fare a ciascuno secondo la propria volontà.
9Anche la regina Vasti offrì un banchetto alle donne nella reggia del re Assuero.
10Il settimo giorno, il re, che aveva il cuore allegro per il vino, ordinò a Meumàn,
Bizzetà, Carbonà, Bigta, Abagtà, Zetar e Carcas, i sette eunuchi che erano adibiti al
servizio del re Assuero, 11che conducessero davanti a lui la regina Vasti con la corona regale, per
mostrare ai popoli e ai capi la sua bellezza; ella infatti era di aspetto avvenente. 12Ma la regina
Vasti rifiutò di venire, contro l’ordine che il re aveva dato per mezzo degli eunuchi; il re ne fu
assai irritato e la collera si accese dentro di lui. 13Allora il re interrogò i sapienti,
conoscitori dei tempi – poiché gli affari del re si trattavano così, alla presenza di quanti
conoscevano la legge e il diritto, 14e i più vicini a lui erano Carsenà, Setar,
Admàta, Tarsis, Meres, Marsenà e Memucàn, sette capi della Persia e della Media che erano
ammessi alla sua presenza e sedevano ai primi posti nel regno –, 15e domandò dunque:
«Secondo la legge, che cosa si deve fare alla regina Vasti che non ha eseguito l’ordine che le ha
dato il re Assuero per mezzo degli eunuchi?».
16Memucàn rispose alla presenza del re e dei prìncipi: «La regina Vasti ha mancato
non solo verso il re, ma anche verso tutti i capi e tutti i popoli che sono nelle province del re Assuero.
17Perché quello che la regina ha fatto sarà noto a tutte le donne e le indurrà a
disprezzare i propri mariti. Esse diranno: “Il re Assuero aveva ordinato che si conducesse alla sua
presenza la regina Vasti e lei non vi è andata”. 18D’ora innanzi le principesse di
Persia e di Media che verranno a conoscere la condotta della regina, ne parleranno a tutti i prìncipi del
re e ne nascerà gran disprezzo e collera. 19Se così sembra bene al re, venga da lui
emanato un editto reale da scriversi fra le leggi di Persia e di Media, e sia irrevocabile, per il quale Vasti
non potrà più comparire alla presenza del re Assuero, e il re conferisca la dignità di
regina a un’altra migliore di lei. 20Quando l’editto emanato dal re sarà conosciuto
nell’intero suo regno, per quanto vasto, tutte le donne renderanno onore ai loro mariti, dal più grande al
più piccolo». 21La cosa parve buona al re e ai prìncipi. Il re fece come aveva
detto Memucàn: 22mandò lettere a tutte le province del regno, a ogni provincia secondo
il suo modo di scrivere e a ogni popolo secondo la sua lingua, perché ogni marito fosse padrone in casa
sua e potesse esprimersi nella lingua del suo popolo.
Ester testo ebraico – 2
1Dopo questi fatti, quando la collera del re si fu calmata, egli si ricordò di Vasti, di
ciò che lei aveva fatto e di quanto era stato deciso a suo riguardo. 2Allora i giovani che
stavano al servizio del re dissero: «Si cerchino per il re fanciulle vergini e d’aspetto avvenente;
3stabilisca il re in tutte le province del suo regno commissari, i quali radunino tutte le fanciulle
vergini e d’aspetto avvenente nella cittadella di Susa, nell’harem, sotto la sorveglianza di
Egài, eunuco del re e guardiano delle donne, il quale darà loro i cosmetici necessari.
4La fanciulla che piacerà al re diventerà regina al posto di Vasti». La proposta
piacque al re e così si fece.
5Ora nella cittadella di Susa c’era un Giudeo chiamato Mardocheo, figlio di Giàiro,
figlio di Simei, figlio di Kis, un Beniaminita, 6che era stato deportato da Gerusalemme fra quelli
condotti in esilio con Ieconia, re di Giuda, da Nabucodònosor, re di Babilonia. 7Egli aveva
allevato Adàssa, cioè Ester, figlia di un suo zio, perché lei era orfana di padre e di
madre. La ragazza era di bella presenza e di aspetto avvenente; alla morte del padre e della madre, Mardocheo
l’aveva presa come propria figlia. 8Quando l’ordine del re e il suo editto furono
divulgati e un gran numero di fanciulle vennero radunate nella cittadella di Susa sotto la sorveglianza di
Egài, anche Ester fu presa nella reggia, sotto la sorveglianza di Egài, guardiano delle donne.
9La fanciulla piacque a Egài e conquistò il suo favore: egli si preoccupò di
darle i cosmetici e il vitto; le diede sette ancelle scelte nella reggia e assegnò a lei e alle sue
ancelle l’alloggio migliore nell’harem. 10Ester non aveva rivelato nulla né del suo
popolo né della sua stirpe, perché Mardocheo le aveva proibito di parlarne. 11Mardocheo
tutti i giorni passeggiava davanti al cortile dell’harem per sapere se Ester stava bene e come la
trattavano.
12Quando veniva il turno per una fanciulla di andare dal re Assuero alla fine dei dodici mesi
prescritti alle donne per i loro preparativi, sei mesi per profumarsi con olio di mirra e sei mesi con aromi e
altri cosmetici usati dalle donne, 13la fanciulla andava dal re e tutto ciò che chiedeva le
veniva dato per portarlo con sé dall’harem alla reggia. 14Vi andava la sera e la mattina
seguente passava nel secondo harem, sotto la sorveglianza di Saasgàz, eunuco del re e guardiano delle
concubine. Poi non tornava più dal re a meno che il re la desiderasse e lei fosse richiamata per nome.
15Quando per Ester, figlia di Abicàil, zio di Mardocheo, che l’aveva adottata per figlia,
arrivò il turno di andare dal re, ella non chiese nulla tranne ciò che le era stato indicato da
Egài, eunuco del re e guardiano delle donne; Ester attirava la simpatia di quanti la vedevano.
16Ester fu dunque condotta presso il re Assuero nella reggia il decimo mese, cioè il mese di
Tebet, il settimo anno del suo regno. 17Il re amò Ester più di tutte le altre donne ed
ella trovò grazia e favore agli occhi di lui più di tutte le altre vergini. Egli le pose sul capo
la corona regale e la fece regina al posto di Vasti. 18Poi il re fece un gran banchetto, il banchetto
di Ester, per tutti i prìncipi e i ministri; condonò i debiti delle province e fece doni con
munificenza regale.
19Ora, la seconda volta che si radunavano le fanciulle, Mardocheo era seduto alla porta del re.
20Ester, secondo l’ordine che Mardocheo le aveva dato, non aveva rivelato nulla né della sua
stirpe né del suo popolo, poiché lei faceva quello che Mardocheo le diceva, come quando era sotto
la sua tutela. 21In quei giorni, quando Mardocheo sedeva alla porta del re, Bigtan e Teres, due degli
eunuchi del re che custodivano la soglia, irritati contro il re Assuero, cercarono il modo di mettere le mani
sulla persona del re. 22La cosa fu risaputa da Mardocheo, che avvertì la regina Ester, ed Ester
ne parlò al re in nome di Mardocheo. 23Svolte le indagini e scoperto il fatto, i due eunuchi
furono impiccati a un palo. E la cosa fu registrata nel libro delle cronache, alla presenza del re.
Ester testo ebraico – 3
1Dopo questi fatti, il re Assuero rese grande Aman, figlio di Ammedàta, l’Agaghita, lo
innalzò e pose il suo seggio al di sopra di tutti i prìncipi che erano con lui. 2Tutti i
ministri del re, che stavano alla porta del re, si inginocchiavano e si prostravano davanti ad Aman,
perché così aveva ordinato il re a suo riguardo. Ma Mardocheo non s’inginocchiava né
si prostrava. 3I ministri del re, che stavano alla porta del re, dissero a Mardocheo:
«Perché trasgredisci l’ordine del re?». 4Ma, sebbene glielo dicessero tutti i
giorni, egli non dava loro ascolto. Allora quelli riferirono il fatto ad Aman, per vedere se Mardocheo avrebbe
insistito nel suo atteggiamento; aveva detto loro, infatti, che era un Giudeo. 5Aman vide che
Mardocheo non s’inginocchiava né si prostrava davanti a lui e fu pieno d’ira; 6ma
gli sembrò poca cosa mettere le mani addosso a Mardocheo soltanto, poiché gli avevano detto a quale
popolo Mardocheo apparteneva. Egli si propose di distruggere tutti i Giudei che si trovavano nel regno
d’Assuero, cioè il popolo di Mardocheo.
7Il primo mese, cioè il mese di Nisan, il dodicesimo anno del re Assuero, si gettò il
pur, cioè la sorte, alla presenza di Aman, per la scelta del giorno e del mese. La sorte cadde sul
tredici del dodicesimo mese, chiamato Adar. 8Allora Aman disse al re Assuero: «Vi è un
popolo disperso e segregato tra i popoli di tutte le province del tuo regno, le cui leggi sono diverse da quelle
di ogni altro popolo e non osserva le leggi del re; non conviene quindi che il re lo lasci tranquillo.
9Se così piace al re, si ordini che esso sia distrutto; io verserò diecimila talenti
d’argento agli amministratori del re, perché siano versati nel tesoro reale».
10Allora il re si tolse l’anello di mano e lo diede ad Aman, figlio di Ammedàta,
l’Agaghita, nemico dei Giudei. 11Il re disse ad Aman: «Il denaro sia per te: al popolo
fa’ pure quello che ti sembra opportuno». 12Il tredici del primo mese furono chiamati i
segretari del re, e in conformità agli ordini di Aman, fu scritto ai satrapi del re, ai governatori di
ogni provincia e ai capi di ogni popolo, a ogni provincia secondo il suo modo di scrivere e a ogni popolo secondo
la sua lingua. Lo scritto fu redatto in nome del re Assuero e sigillato con l’anello reale.
13Questi documenti scritti furono spediti per mezzo di corrieri in tutte le province del re,
perché si distruggessero, si uccidessero, si sterminassero tutti i Giudei, giovani e vecchi, bambini e
donne, in un medesimo giorno, il tredici del dodicesimo mese, cioè il mese di Adar, e si saccheggiassero i
loro beni.
14Una copia dell’editto, che doveva essere promulgato in ogni provincia, fu resa nota a tutti i
popoli, perché si tenessero pronti per quel giorno. 15I corrieri partirono in tutta fretta per
eseguire l’ordine del re e il decreto fu promulgato nella cittadella di Susa. Mentre il re e Aman stavano a
gozzovigliare, la città di Susa era costernata.
Ester testo ebraico – 4
1Quando Mardocheo seppe quello che era accaduto, si stracciò le vesti, si coprì di sacco
e di cenere e uscì in mezzo alla città, emettendo alte e amare grida; 2giunse fin
davanti alla porta del re, poiché a nessuno che fosse coperto di sacco era permesso entrare per la porta
del re. 3In ogni provincia, dovunque venissero promulgati l’ordine e l’editto del re, ci
fu grande desolazione fra i Giudei: digiuno, pianto, lutto e a molti facevano da letto il sacco e la cenere.
4Le ancelle di Ester e i suoi eunuchi vennero a riferire la cosa e la regina ne fu molto angustiata;
mandò vesti a Mardocheo, perché se le mettesse e si togliesse di dosso il sacco, ma egli non le
accettò. 5Allora Ester chiamò Atac, uno degli eunuchi che il re aveva messo al suo
servizio, e lo incaricò di andare da Mardocheo per domandare che cosa era avvenuto e perché si
comportasse così. 6Atac si recò da Mardocheo sulla piazza della città, davanti
alla porta del re. 7Mardocheo gli narrò quello che gli era accaduto e gli indicò la
somma di denaro che Aman aveva promesso di versare al tesoro reale per far distruggere i Giudei; 8gli
diede anche una copia dell’editto promulgato a Susa per il loro sterminio, perché lo mostrasse a
Ester, la informasse di tutto e le ordinasse di presentarsi al re, per chiedergli grazia e per intercedere in
favore del suo popolo.
9Atac ritornò da Ester e le riferì le parole di Mardocheo. 10Ester
ordinò ad Atac di dire a Mardocheo: 11«Tutti i ministri del re e il popolo delle sue
province sanno che se qualcuno, uomo o donna, entra dal re nell’atrio interno, senza essere stato chiamato,
in forza di una legge uguale per tutti, deve essere messo a morte, a meno che il re non stenda verso di lui il
suo scettro d’oro, nel qual caso avrà salva la vita. Quanto a me, sono già trenta giorni che
non sono stata chiamata per andare dal re». 12Le parole di Ester furono riferite a Mardocheo
13e Mardocheo fece dare questa risposta a Ester: «Non pensare di salvarti tu sola, fra tutti i
Giudei, per il fatto che ti trovi nella reggia. 14Perché se tu in questo momento taci, aiuto e
liberazione sorgeranno per i Giudei da un altro luogo; ma tu perirai insieme con la casa di tuo padre. Chi sa che
tu non sia stata elevata a regina proprio per una circostanza come questa?».
15Allora Ester fece rispondere a Mardocheo: 16«Va’, raduna tutti i Giudei che
si trovano a Susa: digiunate per me, non mangiate e non bevete per tre giorni, notte e giorno. Anche io, con le
mie ancelle, digiunerò nello stesso modo; dopo entrerò dal re, sebbene ciò sia contro la
legge e, se dovrò perire, perirò!». 17Mardocheo se ne andò e fece quanto
Ester gli aveva ordinato.
Ester testo ebraico – 5
1Il terzo giorno Ester indossò le sue vesti da regina e si presentò nel cortile interno
della reggia, di fronte all’appartamento del re. Il re sedeva sul suo trono regale nella reggia, di fronte
all’ingresso del palazzo. 2Appena il re vide la regina Ester che stava nel cortile, ella
trovò grazia ai suoi occhi. Il re stese verso Ester lo scettro d’oro che teneva in mano: Ester si
avvicinò e toccò la punta dello scettro. 3Allora il re le disse: «Che cosa ti
accade, regina Ester? Qual è la tua richiesta? Fosse pure la metà del regno, l’avrai!».
4Ester rispose: «Se così piace al re, venga oggi il re con Aman al banchetto che gli ho
preparato». 5Il re disse: «Convocate subito Aman, per fare ciò che Ester ha
detto».
Il re andò dunque con Aman al banchetto che Ester aveva preparato. 6Il re disse a Ester, mentre
si beveva il vino: «Qual è la tua richiesta? Ti sarà concessa. Che desideri? Fosse anche la
metà del regno, sarà fatto!». 7Ester rispose: «Ecco la mia richiesta e il
mio desiderio: 8se ho trovato grazia agli occhi del re e se il re si degna di concedermi quello che
chiedo e di soddisfare il mio desiderio, venga il re con Aman anche domani al banchetto che io preparerò
loro e io risponderò alla domanda del re».
9Aman quel giorno uscì lieto e con il cuore contento, ma quando alla porta del re vide
Mardocheo che non si alzava né si muoveva per lui, fu preso d’ira contro di lui. 10Tuttavia
Aman si trattenne, andò a casa e mandò a chiamare i suoi amici e Zeres, sua moglie.
11Aman parlò loro della magnificenza delle sue ricchezze, del gran numero dei suoi figli, di
quanto il re aveva fatto per renderlo grande e come l’aveva innalzato sopra i capi e i ministri del re.
12Disse ancora: «Inoltre la regina Ester, al banchetto che ha preparato, ha invitato soltanto me
a fianco del re; anche per domani sono invitato da lei con il re. 13Ma tutto questo non mi basta,
finché vedrò Mardocheo, il Giudeo, restar seduto alla porta del re». 14Allora sua
moglie Zeres e tutti i suoi amici gli dissero: «Si prepari un palo alto cinquanta cubiti e tu domani
mattina di’ al re che vi sia impiccato Mardocheo; poi va’ pure contento al banchetto con il
re». La cosa piacque ad Aman, che fece preparare il palo.
Ester testo ebraico – 6
1Quella notte il re non poteva prendere sonno. Allora ordinò che gli si portasse il libro delle
memorie, le cronache, e ne fu fatta la lettura alla presenza del re. 2Vi si trovò scritto che
Mardocheo aveva riferito a proposito di Bigtan e Teres, i due eunuchi del re tra i custodi della soglia, che
avevano cercato di mettere le mani sulla persona del re Assuero. 3Allora il re chiese: «Che cosa
si è fatto per dare a Mardocheo onore e grandezza in premio di questo?». I giovani che servivano il
re risposero: «Non si è fatto nulla per lui». 4Il re disse: «Chi
c’è nell’atrio?». Appunto Aman era venuto nell’atrio esterno della reggia per dire
al re di impiccare Mardocheo al palo che egli aveva preparato per lui. 5I giovani servi del re gli
risposero: «Ecco, c’è Aman nell’atrio». Il re disse: «Entri!».
6Aman entrò e il re gli disse: «Che cosa si deve fare a un uomo che il re voglia
onorare?». Aman pensò: «Chi, se non me, il re desidera onorare?». 7Aman
rispose al re: «Per l’uomo che il re vuole onorare, 8si prenda la veste regale che suole
indossare il re e il cavallo che suole cavalcare il re e sulla sua testa sia posta una corona regale;
9si consegnino la veste e il cavallo a uno dei più nobili prìncipi del re, si rivesta di
quella veste l’uomo che il re vuole onorare, gli si faccia percorrere a cavallo le vie della città e si
gridi davanti a lui: “Così si fa all’uomo che il re vuole onorare”». 10Allora
il re disse ad Aman: «Presto, prendi la veste e il cavallo, come hai detto, e fa’ così a
Mardocheo, il Giudeo, che si trova alla porta del re; non tralasciare nulla di tutto quello che hai
detto».
11Aman prese la veste e il cavallo, rivestì della veste Mardocheo, gli fece percorrere a
cavallo le vie della città e gridava davanti a lui: «Così si fa all’uomo che il re
vuole onorare». 12Poi Mardocheo tornò alla porta del re, ma Aman andò subito a
casa, afflitto e con il capo velato.
13Aman raccontò a sua moglie Zeres e a tutti i suoi amici quello che gli era accaduto. I suoi
consiglieri e sua moglie Zeres gli dissero: «Se Mardocheo, di fronte al quale tu hai cominciato a decadere,
è della stirpe dei Giudei, tu non potrai nulla contro di lui, anzi soccomberai del tutto davanti a
lui». 14Essi stavano ancora parlando con lui, quando giunsero gli eunuchi del re, i quali si
affrettarono a condurre Aman al banchetto che Ester aveva preparato.
Ester testo ebraico – 7
1Il re e Aman andarono dunque al banchetto con la regina Ester. 2Anche questo secondo
giorno il re disse a Ester, mentre si beveva il vino: «Qual è la tua richiesta, regina Ester? Ti
sarà concessa. Che cosa desideri? Fosse anche la metà del regno, sarà fatto!».
3Allora la regina Ester rispose: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, o re, e se così
piace al re, la mia richiesta è che mi sia concessa la vita e il mio desiderio è che sia
risparmiato il mio popolo. 4Perché io e il mio popolo siamo stati venduti per essere distrutti,
uccisi, sterminati. Ora, se fossimo stati venduti per diventare schiavi e schiave, avrei taciuto, perché
questa nostra angustia non sarebbe stata un motivo sufficiente per infastidire il re». 5Subito
il re Assuero disse alla regina Ester: «Chi è e dov’è colui che ha pensato di fare una
cosa simile?». 6Ester rispose: «L’avversario, il nemico, è quel malvagio di
Aman». Allora Aman fu preso da terrore alla presenza del re e della regina.
7Il re incollerito si alzò dal banchetto e uscì nel giardino della reggia, mentre Aman
rimase per chiedere la grazia della vita alla regina Ester, perché vedeva bene che da parte del re la sua
rovina era decisa. 8Poi il re tornò dal giardino della reggia nel luogo del banchetto; intanto
Aman si era lasciato cadere sul divano sul quale si trovava Ester. Allora il re esclamò: «Vuole
anche fare violenza alla regina, davanti a me, in casa mia?».
Non appena questa parola fu uscita dalla bocca del re, posero un velo sulla faccia di Aman.
9Carbonà, uno degli eunuchi, disse alla presenza del re: «Ecco, è stato perfino
rizzato in casa di Aman un palo alto cinquanta cubiti, che Aman ha fatto preparare per Mardocheo, il quale aveva
parlato per il bene del re». Il re disse: «Impiccatevi lui!». 10Così Aman fu
impiccato al palo che egli aveva preparato per Mardocheo. E l’ira del re si calmò.
Ester testo ebraico – 8
1In quello stesso giorno il re Assuero diede alla regina Ester la casa di Aman, il nemico dei Giudei.
Mardocheo si presentò al re, al quale Ester aveva rivelato il rapporto di parentela che lo legava a lei.
2Il re si tolse l’anello che aveva fatto ritirare ad Aman e lo diede a Mardocheo. Ester
affidò a Mardocheo l’amministrazione della casa che era stata di Aman.
3Poi Ester parlò di nuovo alla presenza del re, gli si gettò ai piedi e lo
supplicò, con le lacrime agli occhi, d’impedire gli effetti della malvagità di Aman,
l’Agaghita, e l’attuazione dei piani che aveva preparato contro i Giudei. 4Allora il re stese lo
scettro d’oro verso Ester; Ester si alzò, rimase in piedi davanti al re 5e disse:
«Se così piace al re, se io ho trovato grazia ai suoi occhi, se la cosa gli pare giusta e se io gli
sono gradita, si scriva per revocare le lettere, frutto del disegno perverso di Aman, figlio di Ammedàta,
l’Agaghita, che egli ha scritto per far perire i Giudei che sono in tutte le province del re.
6Perché come potrei io resistere al vedere la sventura che colpirebbe il mio popolo? Come
potrei resistere al vedere la distruzione della mia stirpe?».
7Allora il re Assuero disse alla regina Ester e a Mardocheo, il Giudeo: «Ecco, ho dato a Ester
la casa di Aman e questi è stato impiccato al palo, perché aveva alzato la mano contro i Giudei.
8Scrivete dunque a favore dei Giudei come vi parrà meglio, in nome del re, e sigillate con
l’anello reale, perché ciò che è scritto in nome del re e sigillato con l’anello reale
è irrevocabile». 9Il ventitré del terzo mese, cioè il mese di Sivan, furono
chiamati i segretari del re e, in conformità agli ordini di Mardocheo, fu scritto ai Giudei, ai satrapi,
ai governatori e ai capi delle centoventisette province, dall’India all’Etiopia, a ogni provincia
secondo il suo modo di scrivere e a ogni popolo secondo la sua lingua, e ai Giudei secondo il loro modo di
scrivere e secondo la loro lingua. 10Fu dunque scritto in nome del re Assuero, si sigillarono i
documenti con l’anello reale e si mandarono per mezzo di corrieri a cavallo, che cavalcavano corsieri
reali, figli di cavalle di razza. 11Così il re dava facoltà ai Giudei, in qualunque
città si trovassero, di radunarsi e di difendere la loro vita, di distruggere, uccidere, sterminare,
compresi i bambini e le donne, tutta la gente armata, di qualunque popolo e di qualunque provincia, che li
assalisse, e di saccheggiare i loro beni; 12e ciò in un medesimo giorno in tutte le province
del re Assuero: il tredici del dodicesimo mese, cioè il mese di Adar.
13Una copia dell’editto, che doveva essere promulgato come legge in ogni provincia, fu resa nota
a tutti i popoli, perché i Giudei si tenessero pronti per quel giorno a vendicarsi dei loro nemici.
14Così i corrieri, che cavalcavano corsieri reali, partirono premurosi e stimolati dal comando
del re, mentre il decreto veniva promulgato anche nella cittadella di Susa.
15Mardocheo si allontanò dal re con una veste regale di porpora viola e di lino bianco, con una
grande corona d’oro e un manto di bisso e di porpora rossa; la città di Susa esultava di gioia ed
era in festa. 16Per i Giudei vi era luce, letizia, esultanza, onore. 17In ogni provincia,
in ogni città, dove giungevano l’ordine del re e il suo decreto, vi erano per i Giudei gioia ed
esultanza, banchetti e feste. Fra i popoli della terra molti si fecero Giudei, perché il timore dei Giudei
era piombato su di loro.
Ester testo ebraico – 9
1Nel dodicesimo mese, cioè il mese di Adar, il tredici del mese, quando l’ordine del re e
il suo decreto dovevano essere eseguiti, il giorno in cui i nemici dei Giudei speravano di averli in loro potere,
avvenne invece tutto il contrario, poiché i Giudei ebbero in mano i loro nemici. 2I Giudei si
radunarono nelle loro città, in tutte le province del re Assuero, per stendere la mano contro quelli che
cercavano di fare loro del male; nessuno poté resistere loro, perché il timore dei Giudei era
piombato su tutti i popoli. 3Tutti i capi delle province, i satrapi, i governatori e quelli che
curavano gli affari del re diedero man forte ai Giudei, perché il timore di Mardocheo era piombato su di
loro. 4Mardocheo, infatti, era grande nella reggia e per tutte le province si diffondeva la sua fama;
quest’uomo, Mardocheo, diventava sempre più potente. 5I Giudei dunque colpirono tutti i
nemici, passandoli a fil di spada, uccidendoli e sterminandoli; fecero dei nemici quello che vollero.
6Nella cittadella di Susa i Giudei uccisero e sterminarono cinquecento uomini 7e misero a
morte Parsandàta, Dalfòn, Aspàta, 8Poràta, Adalià, Aridàta,
9Parmàsta, Arisài, Aridài e Vaizàta, 10i dieci figli di Aman,
figlio di Ammedàta, il nemico dei Giudei, ma non si diedero al saccheggio. 11Quel giorno stesso
il numero di quelli che erano stati uccisi nella cittadella di Susa fu portato a conoscenza del re.
12Il re disse alla regina Ester: «Nella cittadella di Susa i Giudei hanno ucciso, hanno
sterminato cinquecento uomini e i dieci figli di Aman; che cosa avranno mai fatto nelle altre province del re?
Ora che cosa chiedi di più? Ti sarà dato. Che cos’altro desideri? Sarà fatto!».
13Allora Ester disse: «Se così piace al re, sia permesso ai Giudei che sono a Susa di
fare anche domani quello che era stato decretato per oggi; siano impiccati al palo i dieci figli di Aman».
14Il re ordinò che così fosse fatto. Il decreto fu promulgato a Susa e i dieci figli di
Aman furono appesi al palo. 15I Giudei che erano a Susa si radunarono ancora il quattordici del mese
di Adar e uccisero a Susa trecento uomini, ma non si diedero al saccheggio. 16Anche gli altri Giudei
che erano nelle province del re si radunarono, difesero la loro vita e si misero al sicuro dagli attacchi dei
nemici; uccisero settantacinquemila tra quelli che li odiavano, ma non si diedero al saccheggio.
17Questo avvenne il tredici del mese di Adar; il quattordici si riposarono e ne fecero un giorno di
banchetto e di gioia. 18I Giudei che erano a Susa si radunarono invece il tredici e il quattordici di
quel mese; il quindici si riposarono e ne fecero un giorno di banchetto e di gioia. 19Perciò i
Giudei della campagna, che abitano in città non circondate da mura, fanno del quattordici del mese di Adar
un giorno di gioia, di banchetto e di festa, nel quale si mandano regali gli uni gli altri.
20Mardocheo mise per iscritto questi avvenimenti e mandò lettere a tutti i Giudei che erano in
tutte le province del re Assuero, vicini e lontani, 21per stabilire loro che ogni anno celebrassero il
quattordici e il quindici del mese di Adar, 22come giorni nei quali i Giudei ebbero tregua dai loro
nemici e il mese in cui il loro dolore si mutò in gioia, il loro lutto in festa, e perché li
trascorressero come giorni di banchetto e di gioia, scambiandosi regali e facendo doni ai poveri.
23I Giudei ratificarono quello che avevano già cominciato a fare e che Mardocheo aveva loro
prescritto. 24Aman, infatti, il figlio di Ammedàta, l’Agaghita, il nemico di tutti i
Giudei, aveva tramato contro i Giudei per distruggerli e aveva gettato il pur, cioè la sorte, per
confonderli e farli perire. 25Ma quando Ester si fu presentata al re, questi ordinò con uno
scritto che la scellerata trama di Aman contro i Giudei fosse fatta ricadere sul capo di lui e che egli e i suoi
figli fossero impiccati al palo.
26Perciò quei giorni furono chiamati Purìm dalla parola pur. In
conformità a tutto ciò che era contenuto in quella lettera, e in seguito a quanto avevano visto a
questo proposito ed era loro accaduto, 27i Giudei stabilirono e accettarono per sé, per la loro
stirpe e per quanti si fossero uniti a loro, di celebrare in modo irrevocabile ogni anno quei due giorni, secondo
le disposizioni di quello scritto e alla data fissata. 28Questi giorni devono essere commemorati e
celebrati di generazione in generazione, in ogni famiglia, in ogni provincia, in ogni città; questi giorni
di Purìm non devono cessare mai di essere celebrati fra i Giudei e il loro ricordo non dovrà
mai cancellarsi fra i loro discendenti. 29La regina Ester, figlia di Abicàil, e Mardocheo, il
Giudeo, scrissero con piena autorità, per dare valore a questa loro seconda lettera relativa ai
Purìm.
30Si mandarono lettere a tutti i Giudei nelle centoventisette province del regno di Assuero, con
parole di pace e di fedeltà, 31per stabilire questi giorni di Purìm nelle loro
date precise, come avevano stabilito loro Mardocheo, il Giudeo, e la regina Ester, e avevano disposto per
sé e per i loro discendenti, in occasione del loro digiuno e del loro lamento. 32Così la
disposizione di Ester stabilì gli ordinamenti di questi Purìm e fu scritta in un libro.
Ester testo ebraico – 10
1Il re Assuero impose un tributo alla terra e alle isole del mare. 2Tutte le gesta potenti
e valorose di Mardocheo, e i particolari che narrano della dignità a cui il re lo aveva elevato, non sono
forse descritti nel libro delle Cronache dei re di Media e di Persia? 3Infatti Mardocheo, il Giudeo,
era il secondo dopo il re Assuero, grande fra i Giudei e amato dalla moltitudine dei suoi fratelli; egli cercava
il bene del suo popolo e si prendeva a cuore la prosperità di tutta la sua stirpe.